Leggendo #271 – Le letture di gennaio 2024

Gennaio, sei sempre infinito e molto difficile. Per fortuna mi hai fatto trovare biblioteche, cibo buono con chi amo e qualche raggio di sole.

Romanzo

📚 Caro Michele di Natalia Ginzburg (Einaudi – Prima edizione 1973)

Caro Michele Ã¨ una lettura che mi attendeva da diverso tempo. Mi è sempre stata descritta come una storia che lacera il cuore e in effetti lo è, in ogni sua riga e riflessione. Metà narrativo e metà epistolare, questo romanzo non ha la potenza della narrazione di Tutti i nostri ieri, che rimane il mio preferito in assoluto, ma è interessante come venga raccontata la famiglia, nel suo nuovo modo di essere: smembrata e pronta a cambiare rispetto al passato. Anche per questo, risulta molto interessante l’antologia della critica a fine lettura, per riflettere su come era stato accolto questo libro dagli anni Settanta agli anni Novanta.


📚 Cronorifugio di Georgi Gospodinov (Voland, 2021)

Quand’è che il quotidiano diventa storia?
Non è possibile saperlo, eppure Cronorifugio ce lo racconta.
Questo romanzo, saggio, memoir dai mille mila generi è una lettura frammentata, delicata e preziosa, come solo la scrittura di un poeta può essere.
Quando non hai un futuro, voti per il passato e ciò accade in queste pagine sia alle persone, che scelgono anni specifici del Novecento in cui tornare, sia alle nazioni dell’Europa intera che, con un referendum sul passato, decidono di ricreare il decennio preferito da vivere.
Quello che Georgi Gospodinov vuole portare in superficie è una continua lotta fra la memoria individuale e quella collettiva, la costante sindrome della non appartenenza incurabile, tipica di questo periodo storico, dove società e individui sono incapaci di affrontare il presente.

La ricerca di elementi del passato nella quotidianità è prova del fatto che viviamo di ricordi, sì, ma soprattutto dell’interpretazione che abbiamo dato a ciascuno di essi, alla luce di ciò che siamo diventati. Nasce così il desiderio di chiudersi in un appartamento completamente arredato come negli anni Sessanta, il voler rivedere un incontro sportivo bevendo esattamente lo stesso identico alcolico non più in commercio. I nazionalismi delle emozioni diventano l’arma più pericolosa: quella che immobilizza i pensieri e la capacità di essere una vera comunità.


📚 Rosemary’s Baby di Ira Levin (SUR, 2015 – Prima edizione 1967)

Leggere Rosemary’s baby fa tremare le gambe, soprattutto se fuori piove e il cielo è grigio.
Ma non sono i sabba a far paura, anche se un po’ di timore lo creano. E non sono nemmeno i terribili racconti sugli abitanti del palazzo in cui i protagonisti della storia si trasferiscono.

Come tante infelicità, anche quella era cominciata col silenzio in luogo di una franca e onesta spiegazione.

Ciò che spaventa in queste pagine è tutto ciò in cui l’uomo può credere tanto da far del male a chi ama. Sono le bugie che nascono per propri scopi, il terribile vizio di non guardare in faccia a nessuno per raggiungerli.
La tanto desiderata gravidanza di Rosemary diventa un incubo, il modo in cui tutto ciò viene raccontato fa venire letteralmente la pelle d’oca. Ãˆ un libro che va oltre l’horror. Prende una bella dose di ironia e ci nasconde dentro tutto ciò che siamo nei momenti peggiori della nostra vita, quelli in cui non ragioniamo con la nostra mente e il nostro cuore.


Non fiction

📚 Paranoia di Shirley Jackson (Adelphi, 2018)

Ci sono delle piccole perle racchiuse in questa raccolta di racconti e saggi che fanno venir voglia di mollare tutto e mettersi davanti a una macchina da scrivere.
L’angoscia che invade le quattro opera di fantasia è la stessa che i lettori dei romanzi di Shirley Jackson hanno già conosciuto, mentre l’ironia delle rivelazioni autobiografiche sono decisamente squisite.


Saggi

📚 Narrazioni dell’estinzione di Elvia Wilk (ADD Editore, 2023)

Narrazioni dell’estinzione Ã¨ un saggio molto denso, con tantissime nozioni, ma che sa arrivare dritto al punto in ogni capitolo. È un’opera difficile da definire perché riesce a spaziare su diversi argomenti che hanno come comune denominatore l’amore per la scrittura e l’importanza delle storie, attraverso concetti legati al mondo fantasy o fantascientifico e a ciò che la biodiversità sta subendo a causa dell’uomo.


Si parte quindi dalla descrizione del romanzo sistemico postmoderno, che tenta di integrare maggiormente la figura, le persone, nello sfondo, la natura e la civiltà intera che la sta massacrando. Si passa quindi a un focus sul genere new weird, alla narrativa ecosistemica per soffermarsi poi sulla differenza fra distopia e utopia e il legame fra realtà virtuale ed empatia.

Questo viaggio viene affrontato grazie a numerose fonti, di cui molti romanzi, che Elvia Wilk cita e approfondisce con cura e attenzione, trasformando questo libro in una preziosa raccolta di letture per il futuro.


Graphic novel

📚 Lasciami qui di Giulia J. Rosa (Rizzoli Lizard, 2023)

Ci vogliono un bel numero di tavole per entrare nel vivo di questa storia, forse un po’ troppe se non ci fossero colori brillanti e un filo rosso da seguire.
Eppure la trama è facile da intuire, serve solo un po’ di tempo per portarla in superficie. Nel frattempo ci si può perdere nei meandri del passato, mentre il dolore è un’onda che continua a infrangersi sul cuore della protagonista.


📚 Nei boschi di Emily Carroll (Tunué, 2022)

Cosa c’è di più terrificante del mondo esterno, soprattutto di notte e a fianco di un tenebroso bosco? Eppure l’animo umano ne sarà sempre attratto e nasconderà, in fondo al cuore, il segreto desiderio di doverlo affrontare, per dimostrare a se stesso di potercela fare (o così spera). Le cinque brevi storie che compongono questo volume sono conturbanti, disegnate meticolosamente e senza lasciare nulla al caso.


Special guest

Poor things! è ufficialmente al cinema. Il romanzo da cui è tratto il nuovo film di Yorgos Lanthimos è una lettura pazzesca, ne avevo parlato qualche mese fa.

Bonus track

‘Cause it’s funny how life goes, you know?

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