Leggendo #251 – Le letture di gennaio 2023

C’è quella cosa degli inizi, dei buoni propositi e del volerli rispettare. C’è però anche il desiderio di continuare a guardare tramonti come si è sempre fatto e come si sarà sempre capaci di fare.

Romanzi

📚Dalla parte di Swann (À la recherche du temps perduVol 1) di Marcel Proust

Nulla, è che volevo provare l’emozione di leggere di quella Madeleine e di ciò che risveglia (spoiler: è una grandissima emozione). Volevo terminare un anno e iniziarne un altro con qualcosa che rimanesse ovvero con la bellezza delle parole, anche quando si complicano fino a creare periodi lunghissimi.
È la certezza che i ricordi non sono mai solo ricordi, ma immagini vivide che si sceglie di cancellare o stendere al vento, come fosse il bucato da lasciare al sole. È affiancare i piccoli eventi a quelli più grandi, fermarsi sui dettagli.
È il potere della lettura, che sa creare mondi nuovi o paralleli e dare spazio all’immaginazione.

📚Jenny lo squalo di Lisa Lundmark (La Nuova Frontiera, 2021)

Ci sono bambini che sono polipi, che alzano sempre la mano e sono i primi a rispondere o a voler parlare anche se non sanno le risposte. E poi c’è Jenny che è uno squalo perché osserva gli altri, sa tutto ma preferisce non raccontarlo a voce alta perché a lei piace così: starsene seduta in biblioteca o al parco con il suo libro aperto sulle ginocchia. Come si fa a non amarla?

📚Leggere Lolita a Teheran di Azar Nafisi (Adelphi, 2004)

Leggere per la seconda volta questo romanzo significa rientrare in quel soggiorno in punta di piedi, risedersi fra le ragazze, seguire qualche lezione di letteratura inglese e pensare a come nel 2023 si debba ancora chiudersi in uno spazio per essere se stesse.
La più grande critica ad Azar Nafisi è che il suo bisogno dell’immaginazione per salvarsi non sia una reazione vera e sentita. Come contraddirla d’altronde? Non siamo forse così anche noi, nel nostro piccolo? Noi che invece che affrontare i problemi ci perdiamo in altro che amiamo e ci culla.

Il gruppo di lettura su queste pagine è stato uno dei più difficili perché sono infinite le tematiche da trattare, inspiegabili le regole che ti vogliono a testa china per strada e con colori sgargianti a casa, nascosta nella tua stanza.

Rileggerlo oggi è come lanciare sale su una ferita.

📚Nascondersi di Jaime Fountaine (Pidgin, 2021)

Leggere Nascondersi è come guardare uno di quei corti che smuovono ogni muscolo del corpo, è come mangiare un biscotto squisito senza poterne gustare un altro subito dopo.

A scandire il tempo e i pomeriggi della protagonista è l’attesa di vivere davvero, è il tentativo di provare emozioni più forti del dolore che si muove nella pancia quando mamma non ha un compagno (oppure ne ha uno per poche settimane), quando cerca di far parte del gruppo ma si sente perennemente esclusa da tutto.

È così che nasconde i suoi pensieri mentre gioca a nascondino, a caccia all’uomo.
Si chiude a riccio dentro se stessa nell’attesa di qualcuno che pizzichi i suoi aculei.

📚Tutti i nostri ieri di Natalia Ginzburg (Einaudi, 1952)

Doveva dirlo Sally Rooney sul Guardian che questo romanzo è un libro perfetto. I personaggi che si raccontano attraverso le loro scelte e il modo in cui parlano e si comportano; la storia d’Italia negli anni Quaranta, così diversa da Nord a Sud ma unita dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale; il desiderio di chi vorrebbe la rivoluzione e mai si stancherebbe di scrivere per quel giornale segreto e la paura di chi, invece, non sa come respirare mentre il mondo attorno a sé crolla sotto le bombe e la crudeltà.

La scrittura è semplice e precisa, i capitoli inghiottono il lettore e lo lasciano immobile fra le pagine mentre Giuma e Anna leggono Montale, Ippolito vaga per il parco e Danilo si innamora di un’operaia.

No fiction

📚Perché comincio dalla fine di Ginevra Lamberti (Nottetempo, 2019)

Perché comincio dalla fine è forse l’esempio più riuscito di no fiction, scritto da una voce italiana, che io abbia mai letto. Dopo La questione più che altro, un romanzo che ruota attorno al mondo del lavoro di oggi caratterizzato dai sogni infranti di giovani e dai grandi guadagni di Aziende, Ginevra Lamberti torna con un susseguirsi di aneddoti e storie con protagonista la morte. La sua ironia garbata, che già era nota nell’opera precedente, si riflette nella scelta delle parole e degli approfondimenti. Dall’intervista a Taffo Funeral Services a professionisti che lavorano su cadaveri e sui desideri di chi non vorrebbe una sepoltura qualsiasi, la scrittrice veneta sa essere delicata nell’affrontare una delle tematiche più difficili, alternando racconti personali a testimonianze di persone che hanno fatto della fine il loro lavoro.

Saggi

📚Fine lavoro mai. Sulla (in)sostenibilità del lavoro nell’epoca digitale di Ivan Carozzi (Eris Edizioni, 2022)

È un piccolo passo per una questione immensa che mi sta molto a cuore e con la quale non posso essere obiettiva.

Quello di Ivan Carozzi è un provare a mettere ordine fra libri sparsi, avvenimenti e sentimenti volti a capire più in profondità che qualcosa sta andando storto nella società digitale dove il lavoro è presente in qualsiasi orario (anche quello non retribuito).

Non bastano le storie, di quelle siamo circondati da ogni angolo. Quello che serve ora è approfondire cosa sta succedendo, come siamo arrivati a questo punto ed evitare il più possibile questi terribili burnout.

Bonus track

And one day we will die
And our ashes will fly
From the aeroplane over the sea
But for now we are young
Let us lay in the sun
And count every beautiful thing we can see
Love to be
In the arms of all I’m keeping here with me

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