L’America on the road leggendo con La McMusa

Questo articolo è stato pubblicato su Cosebelle Magazine.


C’è chi sogna l’America e chi l’America la viaggia leggendo. Arriva un istante, però, in cui è il momento di andare, passaporto alla mano e via, verso Ovest e oltreoceano. Ma quale America visitare? Quella più urbana e forse stereotipata o quella autentica e più simile alla realtà quotidiana? L’America, quella vera, quanto ha a che fare con le grandi città? Come vive davvero chi sta nel Texas, in California o nell’Illinois?

Ad alcune di queste domande possono rispondere scrittori americani contemporanei e non, grazie a racconti e aneddoti sparsi fra pagine di romanzi ormai classici. E lo sa bene La McMusa, all’anagrafe Marta Ciccolari Micaldi, giornalista, autrice e guida letteraria specializzata in letteratura nordamericana e dal 2014 ideatrice dei Book Riders, un progetto di turismo culturale – o literary tourism – che ha lo scopo di trasformare i corsi di letteratura americana in veri e propri viaggi oltreoceano. È a lei che abbiamo chiesto cosa è davvero l’America, quale stato è più adatto alla propria indole e curiosità ma soprattutto quali scrittori è bene leggere per vivere un’avventura oltreoceano al meglio.

Illinois

Per chi è:
Per chi ama la geometria e il vento; per i cervellotici e i disarcionati; per chi non ha mai visto un oceano di grano.

Chi lo racconta meglio:
David Foster Wallace è ineguagliabile nel suo racconto delle campagne e dei riti che la caratterizzano ma quando si tratta di Chicago i nomi sono solo due: Saul Bellow e Nelson Algren.

La prova concreta:
Con i Book Riders abbiamo visitato i luoghi di David Foster Wallace a Bloomington ed è stato un momento magico. Avevamo come guida un caro amico dello scrittore, l’ex preside della facoltà di Lettere dove lui lavorò come professore, e ascoltando le sue dolcissime parole siamo riusciti a capire nel profondo l’unicità del rapporto di Dave (così lo chiamavano tutti) con le distese di grano, con l’ambiente tranquillo e raccolto della provincia, con un mondo la cui piattezza rappresentava per lui una fuga dalla frenesia, la serenità di cui aveva bisogno per scrivere. Leggere in quel luogo Tennis, trigonometria e tornado ha un che di magnetico!

California del Sud 

Per chi è:
Per chi sa che quando il sole splende più forte anche le ombre sono più nere; per i duri di pelle e di cuore; per i mitomani.

Chi lo racconta meglio:
Il maestro del noir contemporaneo James Ellroy, nella sua tetralogia di Los Angeles; ma il noir non è solo un genere letterario: Joan Didion e Bret Easton Ellis sono i maestri del racconto del sole che non scalda, della luce che illumina solo i vuoti.

La prova concreta:
Non siamo adolescenti ricchi né divi di Hollywood, eppure se si gira per Hollywood o Palm Springs o Beverly Hills non si può non percepire una voce, un eco che racconta una storia diversa da quella che vedono gli occhi. E quell’eco, i Book Riders ed io, l’abbiamo sentito subito, il primo giorno, durante la visita al famosissimo Griffith Observatory: Los Angeles ai nostri piedi, con le sue ville incredibili e le auto di lusso e gli abiti costosi, custodisce un segreto. Tutti cercavamo il famoso cartellone pubblicitario di Meno di zero in cui campeggia quell’assordante: SPARIRE QUI.

Pacific Northwest 

Per chi è:
Per i timidi e gli introspettivi; per chi ama le brume nei boschi; per i musicisti e i falegnami, almeno nell’animo.

Chi lo racconta meglio:
Raymond Carver e sua moglie Tess Gallagher, in un infinito rimando di racconti e poesie, ma anche Charles D’Ambrosio e Don Carpenter, che portano avanti quel rimando con altrettanta grazia.

La prova concreta:
Con i Book Riders abbiamo incontrato Tess Gallagher sulla tomba del marito Carver, per puro caso, un incontro del destino. Siamo stati accolti con un calore commovente e abbiamo visto davanti ai nostri occhi il legame che univa e unisce tuttora questi due grandi artisti. Tutt’intorno a noi si infrangevano le onde dell’oceano, in lontananza si vedeva il Canada, soffiava un gran bel vento teso. Sembrava che le poesie di Ray fossero reali e che lui le stesse scrivendo proprio intorno a noi in quell’istante.

Louisiana

Per chi è:
Per gli scatenati e i temerari; per chi ama i travestimenti; per chi sa che la natura è un mistero e la magia è sempre dietro l’angolo.

Chi lo racconta meglio:
Quei due pazzi scatenati di Tennessee Williams e Truman Capote, l’essenza dello spirito di New Orleans e del bayou. Una gemma, prima di loro, però: Kate Chopin, la prima scrittrice femminista americana. E anche dopo: Rebecca Solnit nel suo atlante di mappe dedicato alla città che lei definisce “insondabile”.

La prova concreta:
Con i Book Riders, uno degli ultimi giorni trascorsi a New Orleans, abbiamo fatto la classica escursione con il battello a vapore: un’ora sul Mississippi accompagnati dalle note di un’orchestra jazz. Nonostante la bellezza del battello e del momento, qualcosa stonava. Abbiamo realizzato cosa solo quando, una volta scesi, ci siamo radunati sotto un gazebo bianco per una lettura: Rebecca Solnit e il suo incredibile atlante della città hanno dato un nome all’essenza sfuggente di quel paesaggio, dove bellezza e disastro convivono e si alimentano a vicenda. Eravamo realmente toccati dalle sue parole, è raro trovare qualcuno che sa sondare l’insondabile.

Texas

Per chi è:
Per chi è disposto a farsi sorprendere, a ricredersi, a sentirsi piccolo; per i romantici e per chi ama ballare.

Chi lo racconta meglio:
Larry McMurtry, il più grande scrittore texano vivente, una vera e propria leggenda; e poi, senza dubbio, Cormac McCarthy, uno degli ultimi scrittori capaci di scrivere storie mistiche ed epiche. Proprio come il Texas.

La prova concreta:
Una sosta sulla highway 90, quella che costeggia il Rio Grande da Del Rio a El Paso, offrendo paesaggi mozzafiato, con il Messico a un passo e il caldo deserto di paglia tutt’intorno. Con i Book Riders ci siamo seduti su un molo di legno che entrava nel fiume e abbiamo letto un brano di Oltre il confine di McCarthy proprio guardandolo, quel confine. Il brano raccontava della necessità di conoscere il cuore degli uomini perché è lì – dice l’autore – che sta l’essenza del mondo. È stato mistico, toccante. Il confine tanto discusso, violentato, esaltato, quello tra Texas e Messico, è una barriera che potrebbe non esistere, se solo la letteratura fosse al potere.

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